PUBBLICAZIONI CAPABILITY APPROACH

La "pedagogia" di Martha Nussbaum. Approccio alle capacità e sfide educative

Immagine volume Nussbaum Giuditta Alessandrini (a cura di)
La "pedagogia" di Martha Nussbaum. Approccio alle capacità e sfide educative
Collana "Le Scienze dell'apprendimento: Cognizione e Formazione"
Franco Angeli, Milano 2014





Il volume è dedicato alla "pedagogia implicita" nell’opera di Martha Nussbaum: il "capability approach", il superamento di una visione economicistica dello sviluppo, nuove prospettive nell’educazione di genere e l’attenzione al dialogo interculturale sono i nodi fondamentali dell’opera.
Le autrici e gli autori si interrogano – da diversi punti di vista – su quale implicazione di tipo "politico" – nel senso più ampio del termine – possa avere l’idea di un welfare centrato sul capability approach e sull’educazione come fonte di giustizia sociale.
"Un’educazione è veramente adatta alla libertà» – ci ricorda la Nussbaum – «solo se è tale da formare cittadini liberi, cittadini che sono liberi non grazie alla loro ricchezza o alla loro nascita, ma perché sono in grado di orientare autonomamente la propria razionalità".



Il volume contiene scritti di F. Abbate, G. Alessandrini, M. Costa, M.L. De Natale, P.G. Ellerani, M. Fiorucci, A. Gargiulo Labriola, U. Margiotta, L. Moschini, D. Santarone.

RECENSIONE 1

di Claudio PIGNALBERI

“Un’educazione è veramente adatta alla libertà” – afferma Martha Nussbaum – “solo se è tale da formare cittadini liberi, cittadini che sono liberi non grazie alla loro ricchezza o alla loro nascita, ma perché sono in grado di orientare autonomamente la propria razionalità”.
Il benessere delle persone è molto più che una questione di denaro –sostiene Alessandrini –, consiste nella possibilità di realizzare i progetti di vita che gli individui hanno ragione di scegliere e perseguire grazie alle capabilities di cui sono portatori. Da qui il richiamo ad una nuova economia, un’economia dello sviluppo umano, che abbia come obiettivo la promozione del benessere stesso e della crescita, e che si impegni a valutare e perseguire attivamente politiche alternative nella misura in cui permettono di migliorare lo sviluppo.
Si tratta di una proposta che va sotto il nome di Capabilities Approach (CA): un modo di affrontare le tematiche etico-politiche basato sullo sviluppo e ancor prima sulla possibilità di vivere una vita degna per l’individuo a partire da quelle che sono definite – appunto – capacitazioni.
Il volume è una miscellanea che pone particolare attenzione ai nodi fondamentali del “capability approach”, al superamento di una visione economicistica dello sviluppo, alle nuove prospettive nell’educazione di genere e l’attenzione al dialogo interculturale, e raccoglie numerosi contributi di studiosi di varia appartenenza disciplinare e provenienti da diversi Atenei del Paese (tra i quali Roma TRE, Cà Foscari di Venezia, Sacro Cuore di Milano, Università del Salento).
Le questioni trattate sono le seguenti: come interpretare il tema dello sviluppo umano secondo una valenza che superi un approccio meramente centrato sul PIL? come interpretare nel suo significato più pieno, il concetto di “capability” nell’approccio elaborato da Martha Nussbaum, docente di filosofia politica all’Università di Chicago? quale valenza tale approccio può avere oggi in ambito educativo e pedagogico? e, quindi, come valorizzare il potenziale delle persone come garanzia di un welfare che possa potenziare le capabilities dei soggetti? quali implicazioni di tipo “politico” – nel senso più ampio del termine – possono avere l’idea di un welfare centrato sulla capability?

RECENSIONE 2

di Cristiana SIMONETTI

Il volume focalizza i vari ambiti presi in esame dalla studiosa americana. Infatti ogni autore dell’opera, egregiamente curata dalla prof.ssa Alessandrini, ha analizzato qualche aspetto della variegata e multidisciplinare “pedagogia” della Nussbaum.
I suoi studi in ambito educativo e pedagogico, si sono incentrati sulla “pedagogia implicita” delle “capability”. L’approccio alle “capacitazioni” della Nussbaum significa, per la pedagogista americana, riconoscere l’educabilità dell’uomo e il suo potenziale come persona che si svolge e si attiva in un contesto sociale. Il suo sviluppo e la sua crescita sono garanzia per un “welfare” efficace e per un’autorealizzazione personale e consapevole del soggetto stesso.

Ripartire per la strada della crescita: sviluppo umano, intelligenza pratica e capability

Ripartire per la strada della crescita: sviluppo umano, intelligenza pratica e capability, in Scuola@Europa, anno VII, n. 17, marzo 2014.


Dall’ultimo Rapporto OCSE emerge a chiari linee l’esigenza di “migliorare il sistema di formazione e d’insegnamento professionale attraverso un coinvolgimento più attivo dei datori di lavoro e una migliore formazione sul lavoro per facilitare la transizione dalla scuola al mercato del lavoro”. È indubbio che siamo un paese a rischio competitivo e con un basso livello di qualificazione del capitale umano rispetto alla media dei paesi UE (37,5% contro il 19,5%). Per di più l’80°% degli italiani tra i 16 ed i 64 anni ha un’insufficiente competenza alfabetica funzionale, contro il 30% della Norvegia o il 50% del Canada, Usa, Svizzera.
Sul fronte della formazione dagli indicatori OCSE negli ultimi rapporti persiste la “fotografia” di un “sottoinvestimento strutturale” nel nostro paese, Le proiezioni al 2020 sulla domanda e offerta di lavoro evidenziano che il nostro Paese rischia di farsi trovare impreparato ai prossimi cambiamenti del mercato del lavoro . Sul primo versante, la domanda di lavoro, le ricerche del CEDEFOP esprimono la chiara tendenza verso una economia della conoscenza e dei servizi, che avrà bisogno di lavoratori sempre più qualificati.
L’apprendimento va inquadrato nel cuore del welfare attivo, inteso come parte integrante di una rete di protezione che il soggetto concorre a costruire, impegnandosi in prima persona.
Il tema dello sviluppo richiama anche l’esigenza di una valorizzazione del patrimonio di competenze artigianali delle persone, ovvero di quello che possiamo definire “intelligenza pratica”. Occorre – in altri termini – riscoprire la valenza dell’idea di homo faber come cardine metodologico di politiche della formazione capaci di creare occupabilità ma anche di valorizzare il potenziale delle persone.

Scenari di transizione verso il 2020: diritto allo sviluppo delle capabilities

Scenari di transizione verso il 2020: diritto allo sviluppo delle capabilities, in G. Alessandrini, V. D’Agnese, “L’apprendimento permanente e lo sviluppo del territorio”, Pensa Multimedia, Lecce 2013.


Il riconoscimento formale dei diritti economici e sociali in Europa è progredito costantemente generando per i cittadini europei la possibilità di beneficiare di un ambiente sociale senza pari. Come hanno sostenuto recentemente Sylvie Goulard e Mario Monti (2012) “se l’Unione Europea non sarà in grado di mantenere la sua posizione dominante nella competizione mondiale e se non verranno attuate politiche per accrescere la produttività delle sue imprese, stimolando l’innovazione e creando nuova ricchezza, le sue pretese di contare in uno scenario mondiale e di perpetuare il suo ‘modello sociale’ resteranno lettera morta”.
L’esigenza è di tener vivo il dialogo sociale tra attori singoli e collettivi, rappresentanti di istituzioni ed associazioni, ed intellettuali per ripensare il nesso formazione-sviluppo-innovazione.
Le competenze dei cittadini europei sono un bene comune: occorre investire nell’evoluzione dei sistemi di competenze e certificazione delle qualifiche pur a fronte delle asimmetrie che caratterizzano lo scenario europeo con programmi di formazione continua ed apprendimento. La Rete RUIAP coinvolgendo oltre alle università, scuole e centri territoriali di formazione professionale, centri per l’impiego,parti sociali ed operativi del sistema formativo-educativo si candida in modo eccellente al presidio di un’educazione permanente intesa in ottica innovativa e fortemente correlata con il sistema educativo-formativo nel suo complesso.
Il ruolo dell’università é fondamentale per progettazione, e la valutazione e gestione dell’apprendimento permanente – come è stato sottolineato ampiamente nel documento strategico della RUIAP –. Nel prossimo futuro sarà necessario integrare modelli e pratiche di validazione delle competenze con il sistema EQF e con il quadro comunitario per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze . È in questa prospettiva che auguro al Centro per l’Educazione Permanente di poter costituire un punto di riferimento fondamentale non solo nel Sud ma anche per l’intero paese per lo sviluppo e la realizzazione di politiche educative in grado di accelerare la spinta verso l’armonizzazione agli indirizzi europei.

Capacitazioni e formazione: quali prospettive?

Capacitazioni e formazione: quali prospettive?, in Margiotta U. (a cura di), “CAPABILITY: Competenze, Capacitazioni e Formazione. Dopo la crisi del welfare”, Rivista Formazione & Insegnamento, n. 1, Pensa Multimedia, Lecce 2013.


Il saggio – rielaborazione della mia relazione in occasione della Summer School Siref a Venezia nel settembre 2012 – parte da una prospettiva di “pedagogia del lavoro”: questa disciplina, interpretata nella complessità dei significati emergenti nel corso del suo evolversi, è lontana da una visione meramente funzionalistica del rapporto esistente tra l’individuo ed il lavoro. Lo sviluppo di un “concetto pedagogico del lavoro” può essere interpretato, infatti, in una dimensione dualistica, come promozione della dimensione educativo-formativa insita nel lavoro stesso ovvero come preparazione del soggetto al sociale (intendendo per sociale sia la prospettiva “idealistica” di uno Stato etico che quella di matrice attivistica che vede il sociale come preparazione alla partecipazione democratica alla vita pubblica). Partendo da queste premesse (tema sul quale si rimanda ad altri testi), il saggio si soffermerà su alcune questioni oggetto del mio intervento nell’ambito della Summer School 2012. Le questioni trattate sono le seguenti: come interpretare il tema dello sviluppo umano secondo una valenza che superi un approccio meramente centrato sul PIL? come interpretare nel suo significato più pieno, il concetto di “capability” nell’approccio elaborato da Martha Nussbaum, docente di filosofia politica all’Università di Chicago? quale valenza tale approccio può avere oggi in ambito educativo e pedagogico? e, quindi, come valorizzare il potenziale delle persone come garanzia di un welfare che possa potenziare le capabilities dei soggetti? quali implicazioni di tipo “politico” – nel senso più ampio del termine – possono avere l’idea di un welfare centrato sulla capability?

This essay – edited version of my presentation at the Summer School Siref in Venice in September 2012 – begins with a prospective of “work pedagogy”: in which the discipline’s interpretation is far from a purely functionalist vision of the relationship between an individual and their job. The development of a “pedagogical work concept” can be interpreted in two ways: first as it promotes education and training found in the work itself and second as a preparation for the subject in society (meaning both the perspective of an idealistic and ethical society and as the preparation for democratic participation in public life). Beginning with these premises (also considered further in other texts), the essay will focus on some of the issues discussed in my speech at the 2012 Summer School. The issues discussed are the following: how to interpret the theme of human development in a way that exceeds a purely GDP centered approach? how to interpret the fullest meaning of “capability” in the approach developed by Martha Nussbaum, a professor of political philosophy at the University of Chicago? what value does this approach hold in education and teaching today? and, therefore, how can we capitalize on the potential of people to guarantee a welfare system that can enhance the capabilities of its subjects? what “political” implications – in the broadest sense of the term – entail a welfare centered on capability?

Presentazione volume Nussbaum

La “pedagogia” di Martha Nussbaum.
Approccio alle capacità e sfide educative
A cura di Giuditta Alessandrini
Franco Angeli, Milano 2014


Giovedì 22 Gennaio 2015
Ore 16:30
Dipartimento Scienze della Formazione (Roma TRE)
Aula C. Volpi, Via Milazzo 11/B—Roma