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ritengo che tutti i punti siano di fondamentale importanza per un progetto formativo ma è evidente che alcuni sono prioritari rispetto ad altri. Tra i diversi punti elencati ritengo che un punto innovativo e prioritario sia il N° 12: “Preparatevi, intervistate, pianificate se possibile con i partecipanti, fate uso del role-playing o di situazioni reali”, è proprio con questo gioco di ruoli che emergeranno le esperienze di ogni partecipante; un ulteriore punto prioritario è il N° 4: “Un compito importante è di facilitare le persone a “tradurre” le esperienze in apprendimento”, strettamente collegato con il punto precedentemente citato dove ogni corsista può fare tesoro delle esperienze altrui. Mentre ritengo il punto N° 2 “Un accurato studio del campo di forze motivazionali dovrebbe sempre essere una parte consistente di un buon progetto di formazione” meno prioritario in quanto per me scontato, la forza motivazionale deve necessariamente essere parte del formatore e del partecipante stesso. Vanessa Pellegrini
Ciao ragazzi, per quanto mi riguarda i punti che ritengo più importanti sono il 5, perché trovo necessario che i partecipanti si sentano all'altezza degli obiettivi proposti, e il 16, in quanto il punto di partenza di qualsiasi attività dovrebbe proprio essere la consapevolezza dei bisogni dei coinvolti, anche per suscitare stimoli in maniera più immediata.
Mi trovo d'accordo con Federica per quanto riguarda il punto 2 e non trovo completamente appropriato nemmeno il punto 15, che richiederebbe un'attenzione ai partecipanti troppo particolareggiata.
ciao ragazzi, per me la n 7 e 14 sono le più importanti, la n 3 mi sembra la meno utile in termini generali , perché non è necessariamente vera per tutti i tipi di intervento formativo.
16) Fin dai primi stadi del progetto di formazione interessate i partecipanti con la considerazione attiva dei loro bisogni.
La fase iniziale nello studio di un progetto di formazione deve essere una vera e propria analisi delle necessità sulla base dell'età dei partecipanti, del contesto di formazione, degli strumenti di lavoro più adatti allo studio, all'obiettivo da raggiungere. Da una analisi attiva dei bisogni dei partecipanti emergono anche degli indizi importanti sulla motivazione, limiti, disagi, desideri e aspettative. Un bravo formatore, tenendo conto di questi fattori, deve essere in grado di adattarsi e di essere flessibile.
7) Un buon progetto di formazione deve tener conto dei vari stili di apprendimento e non essere soltanto la proiezione dello stile del formatore.
Il formatore deve possedere una cassetta degli attrezzi per apprendimento, ovvero un serie di stili adatti a molti tipi di persone e inoltre devono essere flessibili e facilmente accessibili. In ogni caso è compito del formatore stesso far trovare ad ogni studente il suo stile ideale, attraverso esercitazioni e compiti, sia a livello individuale che di gruppo.
Il punto secondo me meno importante: 8) Nell’organizzare attività di gruppo, attendete che si siano create quelle condizioni di clima affettivo e cooperativo che possano garantire un risultato positivo.
Nell'attività di gruppo, una volta fissato un target, il clima di collaborazione e condivisione (seppur minimo) viene instaurato spontaneamente dai partecipanti. Un clima affettivo non è rilevante, se gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti da utilizzare sono stati dichiarati chiaramente.
ciao colleghi, come d'accordo, vi riporto qui in piattaforma le mie considerazioni: - n 4 e 7 per me sono le opzioni prioritarie perché nella prima considero la capacità di "tradurre" le esperienze in apprendimento una competenza chiave per l'autonomia e la consapevolezza dei discenti rispetto al proprio processo di apprendimento, e dalla seconda si può dedurre il prerequisito, secondo me, della formazione, ovvero l'adattabilità e rispondenza di qualsivoglia intervento alle esigenze dei discenti, la centralità del soggetto/i in apprendimento. - la n 2 è l'opzione meno prioritaria perché lo studio del campo di forze motivazionali è complesso e, quindi, richiederebbe troppo tempo.
1. Un buon progetto di formazione dovrà essere concepito nella consapevolezza del modo in cui le persone possono cambiare e cambiano. 2. Un accurato studio del campo di forze motivazionali dovrebbe sempre essere una parte consistente di un buon progetto di formazione. 3. Il progetto di formazione deve essere indirizzato a ridurre le resistenze (le barriere difensive) più che ad accrescere gli stimoli. 4. Un compito importante è di facilitare le persone a “tradurre” le esperienze in apprendimento. 5. Preoccupatevi, fin nei primi stadi del progetto di formazione, affinché i partecipanti si sentano sicuri e capaci di poter raggiungere i risultati che si vogliono avere da loro. 6. Fornire sempre ai partecipanti un ambiente confortevole e prevedere molte interruzioni nel percorso didattico. 7. Un buon progetto di formazione deve tener conto dei vari stili di apprendimento e non essere soltanto la proiezione dello stile del formatore. 8. Nell’organizzare attività di gruppo, attendete che si siano create quelle condizioni di clima affettivo e cooperativo che possano garantire un risultato positivo. 9. Siate preparati a rilevare effetti inattesi delle attività di formazione, e ricordatevi che questi eventi possono scatenare reazioni in tutta la persona. 10. Mantenete stimoli adeguati finché l’inserimento di ogni partecipante non sia avviato con successo e favorite tale processo fin dai primi stadi del progetto di formazione. 11. Cercate di mantenere “sotto controllo” la situazione anche se constatate che qualcuno è fuori della norma (meccanismi di difesa, reazioni conflittuali, ecc.). 12. Preparatevi, intervistate, pianificate se possibile con i partecipanti, fate uso del role-playing o di situazioni reali. 13. Non reagite in modo personale agli attacchi; considerate infatti che in quel momento rappresentate in qualche modo una figura autoritativa (forse il loro padre o l’insegnante della scuola primaria). 14. Cogliere le occasioni per agevolare gli apprendimenti quando si presentano anche se non corrispondono a quanto era previsto e programmate gli eventi in modo da favorirle. 15. Abbiate sempre presente la curva a campana dello stress dei partecipanti. 16. Fin dai primi stadi del progetto di formazione interessate i partecipanti con la considerazione attiva dei loro bisogni.
Modalità: I gruppi di lavoro dovranno individuare due priorità tra le opzioni elencate di seguito, e spiegare il motivo di tale scelta. I gruppi saranno chiamati altresì ad individuare il consiglio per il formatore che reputano meno prioritario, e spiegare il motivo di tale scelta.