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Buongiorno ragazze, Secondo me le due priorità del formatore sono: “Fin dai primi stadi del progetto di formazione interessate i partecipanti con la considerazione attiva dei loro bisogni”; in quanto ritengo che i bisogni dei discenti costituiscano una spinta essenziale verso un apprendimento efficace,ed è quindi fondamentale realizzare un progetto formativo intorno a tali bisogni. “Un compito importante è di facilitare le persone a “tradurre” le esperienze in apprendimento”; di fatto ritengo che l’esperienza,e quindi l’apprendimento informale,sia una risorsa di fondamentale importanza nel processo educativo. Il compito del formatore deve essere proprio quello di valorizzare l’esperienza dei discenti adulti e trasformarla in apprendimento formale. Da qui, l’enfasi posta sulle varie tecniche esperienziali: discussione di gruppo, esercizi di simulazione etc. Il consiglio per il formatore che reputo meno prioritario è:“Non reagite in modo personale agli attacchi; considerate infatti che in quel momento rappresentate in qualche modo una figura autoritativa (forse il loro padre o l’insegnante della scuola primaria).” Credo infatti che il formatore non debba essere considerato una figura autoritaria, ma piuttosto un facilitare di apprendimento. È quindi fondamentale instaurare un’atmosfera di sicurezza e di sostegno reciproco.
Ciao a tutti. Io ritengo che la prima priorità sia quella secondo la quale "un buon progetto di formazione dovrà essere concepito nella consapevolezza del modo in cui le persone possono cambiare e cambiano" perché il primo passo verso il cambiamento è situato proprio nella presa di coscienza, da parte delle persone che devono essere formate, dei loro effettivi fabbisogni formativi, senza il riconoscimento dei quali l'attività di formazione non avrebbe senso di esistere. La seconda priorità, a mio avviso è quella che fa riferimento ad "un accurato studio del campo di forze motivazionali dovrebbe sempre essere una parte consistente di un buon progetto di formazione" perché la motivazione è una spinta energetica essenziale verso il raggiungimento degli obiettivi, se manca la motivazione, le persone tendono a non raggiungere i risultati, anzi, spesso non ci provano nemmeno perché magari ritengono che sia inutile e non credono abbastanza nella buona riuscita di un progetto formativo.
Il consiglio per il formatore che reputo meno prioritario è "Non reagite in modo personale agli attacchi; considerate infatti che in quel momento rappresentate in qualche modo una figura autoritativa (forse il loro padre o l’insegnante della scuola primaria)" perché credo che il formatore non debba identificarsi in una figura autoritaria, anzi, dovrebbe cercare di mettersi alla pari del gruppo che deve affrontare un percorso formativo affinché i membri possano sentirsi a proprio agio e liberi di comunicare ed apprendere anche in un contento informale.
Ciao ragazzi, ho letto i punti e ritengo che bisognerebbe mettere evidenzia sia il punto 16: "Fin dai primi stadi del progetto di formazione interessate i partecipanti con la considerazione attiva dei loro bisogni"; ritengo questo fattore essenziale, per quanto riguarda un corso di formazione e che il formatore stesso deve tenere conto, perchè se il gruppo non è stimolato e coinvolto il corso rischia di fallire. Ed anche il punto 7: "Un buon progetto di formazione deve tener conto dei vari stili di apprendimento e non essere soltanto la proiezione dello stile del formatore"; innanzitutto un formatore non deve assolutamente dare scontato l'apprendimento del gruppo, i membri del gruppo non necessariamente sono a conoscenza degli argomenti, infatti, deve essere chiaro nella sua spiegazione e dare libero spazio a domande e flussi di pensiero. Ritengo che il formatore deve tener presente ma non dar priorità al punto 13: "Non reagite in modo personale agli attacchi; considerate infatti che in quel momento rappresentate in qualche modo una figura autoritativa (forse il loro padre o l’insegnante della scuola primaria)" e al punto 12: "Preparatevi, intervistate, pianificate se possibile con i partecipanti, fate uso del role-playing o di situazioni reali". Ritengo che ogni corso di formazione per quanto organizzato e pianificato sia, possa sempre subire in corso d'opera delle rettifiche. Dovute, non solo alla partecipazione del gruppo, ma anche a delle dinamiche che si vengono a creare.
Secondo me, tra i punti essenziali, il punto 7): "un buon progetto di formazione deve tener conto dei vari stili di apprendimento e non essere proiezione del formatore", rispecchia la maggior parte dell'impegno in un progetto formativo. Un formatore è colui che dovrebbe informarsi e conoscere da informazioni prese in precedenza gli interlocutori a cui dovrà rivolgersi e soprattutto cercare di attuare un analisi dei fabbisogni ottimale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Inoltre, ognuno apprende, e soprattutto percepisce con i propri tempi e modi. Il punto 16): "interessare i partecipanti con considerazioni attive dei loro bisogni" è il focus di un progetto di formazione. Bisognerebbe interessare con esempi, partecipazione e spazi di confronto i partecipanti, ovvero renderli partecipi del loro stesso percorso di formazione.
Tra i consigli meno importanti, mi sento di citare i punti 3) e 15). Nel primo punto, penso sia erroneo pensare di preoccuparsi di rassicurare i partecipanti di essere capaci di raggiungere i risultati che si vogliono avere da loro. Vien da sé, che, un buon/progetto di formazione riuscirà dal momento che i partecipanti si sentiranno coinvolti senza nessuno sforzo e senza che nessuno gli debba far capire cosa DEVONO raggiungere, i migliori risultati si ottengono con favorevole clima relazionale, confronto, e volontà. Il secondo punto: "tenere presente la campana di stress dei partecipanti" non penso sia essenziale nell'analisi precedente della creazione del progetto. Nel rapporto poi diretto un buon formatore, (dopo un accurato studio sugli interlocutori) deve capire quanto e come relazionarsi oppure quanto spingersi oltre, sempre secondo il livello degli interlocutori a cui si vuole far raggiungere risultati ottimali.
Buongiorno a tutti! Tra i diversi punti elencati, ritengo che una delle priorità per un progetto formativo sia: "cogliere le occasioni per agevolare gli apprendimenti quando si presentano anche se non corrispondono a quanto era previsto e programmate gli eventi in modo da favorirle" questo perché ritengo che un progetto di formazione non possa essere rigido, pienamente prestabilito e lineare, ma deve far emergere costantemente l'interesse, da parte dei fruitori, di sentirsi liberi e soprattutto motivati a nuovi apprendimenti; un buon formatore, a mio parere, deve cogliere queste occasione e trasformarle in punti di forza del progetto stesso. Una seconda priorità da me riscontrata è: "un compito importante è di facilitare le persone a tradurre le esperienze in apprendimenti" personalmente ritengo che un buon modo per apprendere sia proprio quello di partire dalle esperienze pregresse delle persone e tramutarle in apprendimenti, in quanto apprendiamo costantemente dalle situazioni informali, ma, talvolta, non ce ne rendiamo neanche conto, e perché credo che la vita stessa sia la nostra prima figura di "formatore" con il quale inconsapevolmente facciamo i conti ogni giorno. Per quanto riguarda la variabile, da me ritenuta, meno prioritaria è: " fornire sempre ai partecipanti un ambiente confortevole e prevedere molte interruzioni nel percorso didattico" credo che un ambiente confortevole sia un elemento aggiuntivo e non prioritario di un buon progetto formativo, e ritengo che sia molto più efficace un interruzione più ampia rispetto a tante piccole interruzioni che credo abbassino solo il livello di attenzione nelle persone.
1. Un buon progetto di formazione dovrà essere concepito nella consapevolezza del modo in cui le persone possono cambiare e cambiano. 2. Un accurato studio del campo di forze motivazionali dovrebbe sempre essere una parte consistente di un buon progetto di formazione. 3. Il progetto di formazione deve essere indirizzato a ridurre le resistenze (le barriere difensive) più che ad accrescere gli stimoli. 4. Un compito importante è di facilitare le persone a “tradurre” le esperienze in apprendimento. 5. Preoccupatevi, fin nei primi stadi del progetto di formazione, affinché i partecipanti si sentano sicuri e capaci di poter raggiungere i risultati che si vogliono avere da loro. 6. Fornire sempre ai partecipanti un ambiente confortevole e prevedere molte interruzioni nel percorso didattico. 7. Un buon progetto di formazione deve tener conto dei vari stili di apprendimento e non essere soltanto la proiezione dello stile del formatore. 8. Nell’organizzare attività di gruppo, attendete che si siano create quelle condizioni di clima affettivo e cooperativo che possano garantire un risultato positivo. 9. Siate preparati a rilevare effetti inattesi delle attività di formazione, e ricordatevi che questi eventi possono scatenare reazioni in tutta la persona. 10. Mantenete stimoli adeguati finché l’inserimento di ogni partecipante non sia avviato con successo e favorite tale processo fin dai primi stadi del progetto di formazione. 11. Cercate di mantenere “sotto controllo” la situazione anche se constatate che qualcuno è fuori della norma (meccanismi di difesa, reazioni conflittuali, ecc.). 12. Preparatevi, intervistate, pianificate se possibile con i partecipanti, fate uso del role-playing o di situazioni reali. 13. Non reagite in modo personale agli attacchi; considerate infatti che in quel momento rappresentate in qualche modo una figura autoritativa (forse il loro padre o l’insegnante della scuola primaria). 14. Cogliere le occasioni per agevolare gli apprendimenti quando si presentano anche se non corrispondono a quanto era previsto e programmate gli eventi in modo da favorirle. 15. Abbiate sempre presente la curva a campana dello stress dei partecipanti. 16. Fin dai primi stadi del progetto di formazione interessate i partecipanti con la considerazione attiva dei loro bisogni.
Modalità: I gruppi di lavoro dovranno individuare due priorità tra le opzioni elencate di seguito, e spiegare il motivo di tale scelta. I gruppi saranno chiamati altresì ad individuare il consiglio per il formatore che reputano meno prioritario, e spiegare il motivo di tale scelta.