TESI DI LAUREA DICEMBRE 2020

DI MARCO Miriam

Smart Working: una (nuova) pratica lavorativa per l'emergenza COVID-19


Venerdì 11 dicembre 2020


Lo Smart Working, rappresenta un approccio di risposta adeguato ed estremamente attuale rispetto al contesto sociale ed economico odierno, caratterizzato da una serie di cambiamenti e innovazioni, in cui la diffusione delle nuove tecnologie, la richiesta di flessibilità e l’interesse nei confronti della sostenibilità incoraggiano la realizzazione e l’implementazione del modello.
Il lavoro agile, si inserisce in questo scenario di sensibilizzazione e di cambiamento come una nuova filosofia manageriale che racchiude un insieme di pratiche aziendali innovative, flessibili ed ecologiche, le quali – a loro volta - mirano a voler restituire alle persone flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare, consentendo di incrementare la produttività aziendale senza trascurare l’aspetto del benessere organizzativo e personale del lavoratore, permettendogli di raggiungere un miglior equilibrio tra lavoro e vita professionale. Per tale ragione, ho pensato di concepire il mio elaborato partendo da una presentazione dell’attuale contesto socio-economico, per poi andare ad indagare il fenomeno dello Smart Working, fornendo alcune definizioni e presentando le sue caratteristiche e i suoi principi fondamentali.
In un secondo momento, la disciplina del lavoro agile verrà messa a confronto con quella del telelavoro, con l’intento di fornire alcune considerazioni su caratteristiche e peculiarità delle differenti forme di lavoro da remoto. I due approcci, sebbene resi possibili da strumenti informatici simili, differiscono molto l’uno dall’altro, non solo sul piano teorico, ma anche nella prassi e specialmente nella normativa che regola i rapporti tra le aziende e i dipendenti. Successivamente, all’interno del capitolo centrale del seguente elaborato, si approfondirà in che modo – e con quali effetti - il mondo delle imprese, a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha vissuto una sperimentazione estrema e forzata di “lavoro da remoto”, introducendo una procedura non molto diversa dal telelavoro. In tale ottica anche situazioni di emergenza, come quella del coronavirus, possono trasformarsi in opportunità, in cui il lavoro agile possa essere apprezzato, ma soprattutto considerato una pratica lavorativa rispondente agli obiettivi definiti dall’Agenda 2030, in termini di sostenibilità, produttività e innovazione tecnologica, analizzati e approfonditi nel quarto e ultimo capitolo.


INDICE
Introduzione

Capitolo 1: Lo Smart Working
1.1 Il contesto
1.1.1 Tecnologie e connettività
1.1.2 Work-life balance
1.1.3 Sostenibilità
1.2 Che cos’è lo Smart Working?
1.2.1 Definizioni
1.2.2 Principi chiave
1.2.3 Il modello delle tre “B” di Clapperton e Vanhoutte
1.2.4 Il fenomeno del “Coworking”
1.3 Alcuni concetti fondamentali
1.3.1 La flessibilità di tempo e di spazio
1.3.2 L’utilizzo della tecnologia
1.3.3 Fiducia e responsabilizzazione
1.3.4 Riconfigurazione degli spazi
1.4 Benefici e limiti del lavoro agile

Capitolo 2: Confronto con la disciplina del telelavoro
2.1 Il telelavoro
2.1.1 Definizioni
2.1.2 Riferimenti normativi e caratteristiche principali
2.1.3 Benefici e limiti del telelavoro
2.2 Analogie e differenze tra Lavoro Agile e Telelavoro

Capitolo 3: Il BOOM dello Smart Working ai tempi del COVID-19
3.1 Le misure del Governo durante l’emergenza sanitaria
3.2 Smart Working o Remote Working?
3.2.1: Smart Working emergenziale: l’assenza dei tre gradi di libertà
3.3: La situazione italiana: indagini e dati
3.4: Scenari futuri

Capitolo 4: Smart Working: una filosofia che ci prepara all’Agenda 2030
4.1: Agenda 2030 e l’impatto del COVID-19 sugli SDGs
4.2: L’utilizzo del lavoro agile come pratica rispondente all’Agenda 2030


Conclusioni
Bibliografia
Sitografia
Ringraziamenti

RANOCCHIA Federica

Qualità della didattica: il Goal 4 dell’Agenda 2030 e le pratiche di formazione a distanza in tempo di distanziamento sociale


Venerdì 11 dicembre 2020


A causa del progressivo sfruttamento del pianeta e delle risorse ad esso associate, sono nate le prime consapevolezze sulla salvaguardia dell’ambiente e del nostro globo, per tale motivo il concetto di sostenibilità venne introdotto per la prima volta durante la Conferenza dell’Organizzazioni sulle Nazioni unite nel 1972. Negli anni tale concetto ha raggiunto molteplici dimensioni fino ad includere quella sociale ed economica. Questo elaborato intende analizzare il percorso intrapreso in termini di sostenibilità fino ad arrivare all’attuale concretizzazione di tale progetto, rappresentato dall’ultimo importante intervento adottato dalle Nazioni Unite, volto a sostenere la sostenibilità nella dimensione economica, sociale e ambientale, parliamo del documento analizzato in tale lavoro di tesi: “L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” caratterizzato da 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e 169 target. Nei primi due capitoli, verrà approfondito il ruolo universale di tale programma di azione, delineando gli elementi chiave e gli interventi attuati nel corso del tempo per implementare l’Agenda 2030 soprattutto al livello Europeo. Riscontrato il ruolo centrale dei sistemi educativi come vettori di cambiamento e di progressi in relazione ai 17 Obiettivi, viene analizzato il Goal 4 e nello specifico il target 4.7, per comprendere come l’accesso all’istruzione e una istruzione di qualità, siano fattori e diritti indispensabili per ogni individuo, passando anche attraverso un’educazione adeguata allo sviluppo sostenibile e come il Capability Approach sia relazionato al compimento dell’Agenda 2030. Analizzeremo quindi la situazione al livello statistico del presente Obiettivo di sviluppo, delle lacune presenti e nel nostro paese e nel mondo in termini di accesso all’istruzione, i livelli di numeracy e literacy, competenze digitali, abilità tecniche e professionali. Vedremo quali saranno gli interventi in materia adottati e le misure da intraprendere. Nella seconda parte dell’elaborato verrà affrontato il tema della didattica nel contesto di distanziamento sociale vissuto a causa dell’emergenza sanitaria. Verranno esplicitate le modalità adottate dall’istituzione scolastica per affrontare questa nuova sfida e rimodularsi attraverso le piattaforme digitali, per poi riportare successivamente alcune indagini che hanno analizzato l’andamento della DAD nel periodo relativo al lockdown. Tale lavoro intenderà quindi approfondire i pareri degli studenti in relazione alla nuova modalità di apprendimento da remoto, ma anche far emergere quali riflessioni questo difficile momento ha scaturito. A causa dell’aumento esponenziale dell’utilizzo degli strumenti tecnologici, legato appunto alla DAD adottata in tale periodo, viene affrontato il tema del Digital Divide, fenomeno già rilevante in precedenza, ma evidenziato e discusso attualmente a causa del suo ampliamento nel contesto emergenziale. Il tema legato ai Diritti degli Individui e dell’inclusività, saranno concetti spesso citati in tale elaborato. L’obiettivo sarà quindi trasmettere l’importanza di impegnarsi collettivamente per realizzare un mondo più equo, pacifico, inclusivo e sostenibile, un progetto ambizioso che deve essere promosso il più possibile, facendo emergere le difficoltà e gli ostacoli nel raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. L’elaborato includerà delle conclusioni dove verrà presentata la situazione attuale degli OSS, anche in relazione alla pandemia vissuta e attualmente in corso, per vedere a che punto è il mondo nella realizzazione del progetto e ciò che l’analisi effettuata attraverso tale lavoro ha fatto emergere in termini di consapevolezze e risultati.


INDICE

Capitolo 1. Verso un nuovo mondo: L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
1.1 La storia e la nascita dell’agenda 2030
1.1.2 ASVIS: Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile
1.2 L’impegno Europeo per lo sviluppo sostenibile
1.2.1 Scenari futuri e limiti planetari

Capitolo 2. Goal 4: “Istruzione di qualità” Assicurare una istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”
2.1 Contenuti e Target del Goal 4
2.1.2 L’educazione allo sviluppo sostenibile e il target 4.7
2.2 I diritti umani al servizio dell’Agenda 2030
2.3 Capability Approach ed economia del benessere nella realizzazione dell’Agenda 2030

Capitolo 3. La F.A.D e la D.A.D: tra inclusività e digital divide
3.1 Introduzione
3.1.2 FAD: La formazione a distanza
3.1.3 la DAD: La didattica a distanza
3.2 Il Digital divide come negazione dei diritti fondamentali

Capitolo 4. La scuola ai tempi del Coronavirus
4.1 La didattica a distanza durante l’emergenza sanitaria
4.1.2 Esperienze e indagini a confronto


Conclusioni e scenari attuali
Bibliografia
Ringraziamenti

VARANO Flavia

OUTDOOR RUGBY EXPERIENCE. La metafora sportiva nella formazione manageriale


Venerdì 11 dicembre 2020


Come formare le competenze di cui ha bisogno il mondo del lavoro oggi? Quali strategie HR si possono mettere in atto per monitorare efficacemente il loro sviluppo? Quesiti come questi sono stati al centro del lavoro di molti studi, con lo scopo di declinare i driver delle nuove frontiere della formazione.
Partendo da questo importante spunto, il presente lavoro vuole raccontare e approfondire un’esperienza consulenziale concreta, un progetto che, con i colleghi della Baglietto & Partners (società di consulenza HR), abbiamo destinato ai quadri di Telespazio (azienda leader nel campo delle soluzioni e dei servizi satellitari). Si tratta di un progetto di formazione sorretto dalla metafora sportiva del rugby: il Progetto TREE (Telespazio Rugby Empowerment Experience). Il Progetto TREE nasce con l’obiettivo di sollecitare un maggiore engagement e spirito di squadra nelle persone coinvolte. Ciò al fine di raggiungere efficacemente i risultati strategici stabiliti dall’Azienda. Il racconto di questa esperienza si sviluppa partendo da una doverosa introduzione teorica che fa da caposaldo all’intero progetto, illustrando le iniziative europee riguardo all’educazione degli adulti e il concetto di Lifelong Learning; il significato di competenza oggi: quali sono quelle fondamentali per affrontare il mercato del lavoro in modo competitivo; il ruolo chiave che assume l’esperienza nell’apprendimento degli adulti e le nuove forme di educazione utili per migliorare l’efficacia della formazione aziendale. Le metodologie che sono state applicate per la Rugby Experience, approfondita in questo lavoro, si incontrano andando avanti nella lettura e precedono le fasi di progettazione ed erogazione dettagliatamente illustrate in questo elaborato. Il terzo capitolo, cuore del lavoro, consiste, infatti, in una descrizione accurata dell’architettura del progetto in termini di comprensione dell’esigenza formativa, popolazione coinvolta, micro obiettivi da raggiungere, tempi e modalità di erogazione. I risultati ottenuti a seguito della partecipazione al progetto TREE sono il tema centrale dell’ultimo capitolo in cui si riportano i feedback ricevuti dai partecipanti e i livelli di motivazione personale e propensione al cambiamento emersi a valle dell’esperienza.
Parole chiave: formazione manageriale, outdoor training, metafora sportiva, rugby, teambuilding.


INDICE
Introduzione

PARTE I: Formare nel 2020
Cap. I: Nuove prospettive per la Formazione
1.1 Lifelong Learning: una storia europea
1.2 Competenze e metacompetenze: alcuni riferimenti teorici
1.3 Il ruolo dell’Esperienza nel processo di apprendimento degli adulti
1.4 Una prospettiva pedagogica per lo sviluppo delle competenze

Cap. II: Il Progetto “TREE”: le basi metodologiche
2.1 L’Outdoor Experience
2.2 La metafora sportiva
2.3 L’Active Learning
2.4 Il Counselling

PARTE II: Rugby Empowerment Experience
Cap. III: Il Progetto TREE
3.1 Come nasce la Rugby Experience: la comprensione dell’esigenza formativa
3.2 Gli obiettivi del progetto
3.3 L’Architettura dell’intervento: parola chiave percorso
3.4 Il Rugby Day

Cap. IV: I risultati
4.1 I Feedback
4.2 Obiettivi raggiunti


Conclusioni
Bibliografia
Sitografia

GRAZIOSI Riccardo

ISU: un indicatore cruciale di grandezza per il futuro delle nazioni del mondo


Mercoledì 2 dicembre 2020


Il mio elaborato propone una rivalutazione dell’Indice di Sviluppo Umano, che si rivela un ottimo indicatore per prevedere le sorti delle nazioni del mondo.
Nel primo capitolo ho introdotto la società della conoscenza, ovvero la realtà nella quale ci troviamo attualmente a vivere e ad operare. La sua principale peculiarità è la dinamicità, con i suoi continui cambi di paradigma in relazione ad uno scenario in costante mutamento. Per sopravvivere di fronte a tali dinamiche è necessario sviluppare una competenza nuova, indirettamente legata all’ambito professionale e perlopiù appartenente alla personalità della risorsa umana coinvolta nel processo formativo, ovvero la competenza strategica di “apprendere ad apprendere”, che grazie al suo carattere trasversale può fare la differenza nello sviluppo della risorsa umana, sia in contesti lavorativi, sia in circostante di vita quotidiana. Un aspetto interessante riguardo le attività formative utili a scongiurare il rischio di obsolescenza delle conoscenze e delle abilità pregresse è l’universalità della loro destinazione. Sono infatti progetti dedicati a tutti gli individui, di tutte le età e di tutte le professioni. Con il supporto della visione della nota filosofa e accademica statunitense Martha Nussbaum ho affrontato il tema dello sviluppo di una società che rispetti i canoni di democraticità, di equità e di benessere sociale. Per realizzare tale obbiettivo è necessario creare un filone continuativo con la funzione del mondo della formazione e dell’istruzione. L’Unione Europea prende in considerazione proprio le tesi della Nussbaum come di Amartya Sen, economista, filoso e accademico indiano, rendendo l’apprendimento permanente uno dei punti centrali dell'agenda politica istituzionale europea e ne ha fatto il principio centrale delle politiche dell’istruzione e della formazione. In riferimento a ciò, ho raccolto nel mio elaborato una serie di misure chiave adottate dall’Ue a partire dal nuovo millennio, dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea del 2000, fino alle speranze poste in Europa 2020. Il primo capitolo si chiude con tre approfondimenti: il primo va ad indagare le differenze tra la crisi finanziaria del 2008 e quella sanitaria ed economica attuale; il secondo racconta la pandemia, le trasformazioni sociali ed il cambiamento climatico; il terzo propone un excursus sulla crisi della globalizzazione.
Nel secondo capitolo ho posto il focus sull’Indice di Sviluppo Umano, la vera ricchezza di una nazione. Tale indice, reso anche con la sigla ISU, è lo strumento deputato a misurare e valutare il benessere dei Paesi, quindi le libertà e le opportunità che questi offrono ai propri cittadini, attraverso la raccolta di dati rispetto ai diversi tassi di aspettativa di vita, istruzione e reddito nazionale pro capite. Tutte le misure che favoriscono empowerment, infatti, permettono di ottenere degli sviluppi generali nei livelli di alfabetizzazione e istruzione, che saranno funzionali a plasmare una forza lavoro sempre più specializzata e performante. Allo stesso tempo, dal punto di vista personale, rende le persone più consapevoli di sé stesse, dell’ambiente con cui interagiscono e nel quale vivono. Le risorse umane coinvolte in processi di empowerment beneficiano di un ampliamento del ventaglio di opportunità professionali, attraverso le quali è possibile realizzare un significativo aumento del reddito. A causa della pandemia da Covid-19 è necessario sottolineare una inedita inversione di tendenza dell’Indice di Sviluppo Umano: il più recente rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNPD) del 20 maggio 2020, infatti, sottolinea come a causa della pandemia, che è ancora in corso, aumentino in modo significativo le disuguaglianze nel mondo. Dunque, l’Indice di Sviluppo Umano medio mondiale è diminuito per la prima volta dal 1990.
Nel terzo capitolo ho trattato due particolari fattori produttivi, ovvero il capitale fisico e quello economico, passando per un’analisi della convenienza delle tecnologie e delle innovazioni, fino a chiarire il ruolo delle istituzioni nel favorire la crescita umana ed economica. Nelle conclusioni affermo che il progresso, inteso come sviluppo umano, è possibile anche in assenza di cospicue risorse finanziarie: la vita delle persone può essere migliorata con mezzi che la maggior parte dei Paesi ha già a disposizione. Eppure il successo non è garantito, e le vie per favorire lo sviluppo umano sono varie e legate alla specifica realtà storica, politica e istituzionale di ogni nazione, perciò occorre relativizzare i metodi e le decisioni adottate.


INDICE
INTRODUZIONE

1. LA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA
1.1 LA CONOSCENZA, SCENARIO IN CONTINUO MUTAMENTO
1.2 LA METACOMPETENZA CHIAVE: IMPARARE AD IMPARARE
1.3 LE VIE DELLA FORMAZIONE
1.4 LA VISIONE DI MARTHA NUSSBAUM
1.5 GLI INTERVENTI DELL’UNIONE EUROPEA
1.6 APPROFONDIMENTI
a. LA STRATEGIA DI LISBONA
b. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA LA CRISI DEL 2008
E QUELLA ATTUALE
c. LA PANDEMIA, LE TRASFORMAZIONI SOCIALI, IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
d. LA CRISI DELLA GLOBALIZZAZIONE

2. ISU: LA VERA RICCHEZZA DI UNA NAZIONE
2.1 LO SVILUPPO UMANO NELLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA
2.2 LA DEMOCRATICITÀ DELLO SVILUPPO UMANO
2.3 L’ISU IN RELAZIONE A: ISTRUZIONE, REDDITO E SALUTE
2.3.1 L’ISU NELL’ISTRUZIONE
2.3.2 L’ ISU NEL REDDITO
2.3.3 L’ ISU PER LA SALUTE
2.4 OLTRE LO SVILUPPO UMANO
2.5 LE NUOVE TECNICHE DI MISURAZIONE ED UN’INEDITA INVERSIONE DI TENDENZA

3. CAPITALE UMANO VS. CAPITALE ECONOMICO
3.1 LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE COME UNA DELLE CAUSE DEI DIFFERENZIALI DI REDDITO
3.2 LO SVILUPPO DISSIMILE DELL’ISU
3.3 LA CONVENIENZA FRA TECNOLOGIE E INNOVAZIONI
3.4 IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI


CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA

PELLEGRINI Vanessa

Agenda 2030: Riflessioni sul Goal 8 “ASviS”


Mercoledì 2 dicembre 2020


Il mercato del lavoro su scala globale sta subendo l’effetto di significativi cambiamenti economici, demografici e tecnologici che minacciano di ridurre un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso, in questo momento l’Italia è messa a dura prova, infatti, la domanda di occupazione e le disuguaglianze economiche stanno crescendo di pari passo, e le conseguenze della pandemia di COVID-19 sono sotto gli occhi di tutti noi.
Ad occuparsi di questo tema è l’Agenda 2030, costituita da 17 Obiettivi, a loro volta, articolati in 169 traguardi, sottoscritta nel settembre del 2015 da 193 Paesi delle Nazioni Unite, rappresenta una guida, ma anche il countdown per la salvezza delle generazioni presenti e future. In Italia, è l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata nel Febbraio del 2016 ad impegnarsi su numerosi fronti che si pone come realtà unica a livello mondiale e, dalla sua nascita, vanta la partecipazione di 270 organizzazioni tra cui istituzioni e reti della società civile.
In questo contesto, un’attenzione significativa è stata dedicata al Goal 8, cuore pulsante dell’Agenda 2030, che ha come mission quella di incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena di produttività ed un lavoro dignitoso per tutti. Tra le priorità dei diversi target emerge il divario retributivo tra i sessi, la disoccupazione giovanile, l’esigenza di porre fine a tutte le forme di lavoro infantile, la tutela ai diritti dei lavoratori, l’incentivare ambienti di lavoro sicuri e l’attenzione alle piccole imprese ed ai lavoratori migranti. La strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo si presenta complessa poiché secondo le previsioni della Commissione europea, la crisi impatterà molto negativamente su questo Goal, sarà uno dei più colpiti nell’anno corrente. Successivamente, si introduce il tema dell’istruzione e la formazione, secondo il paradigma del profitto, di M. Nussbaum, entrambe hanno lo scopo di promuovere lo sviluppo nazionale in termini economici, questo si traduce in un interesse smodato nei confronti delle discipline scientifiche, informatiche e tecnologiche, a discapito di quelle umanistiche. L’autrice, vuole dimostrare che le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica. Per comprendere al meglio questa fondamentale distinzione, la filosofa statunitense pone a confronto il sistema scolastico degli Stati Uniti, basato sulle discipline umanistiche, a differenza di quello indiano, finalizzato alla crescita economica. È forse, come scritto nel suo libro “Non per Profitto”, la causa della “crisi mondiale dell’istruzione” ad aver portato il pianeta allo stremo in quanto dominato da un sistema economico utopico ed insostenibile? M. Nussbaum propone che i governi devono agire ancor prima di manifestare condizioni che impediscono lo sviluppo delle capacità. A questo proposito, giunge spontanea la seguente domanda: quali azioni pratiche sono necessarie per promuovere una crescita economica ed un lavoro dignitoso?
Per rispondere a questo quesito, sono stati inseriti interventi di alcuni esperti che hanno partecipato alla più grande manifestazione italiana sui temi della sostenibilità come il Festival dello Sviluppo Sostenibile, inoltre, attraverso un’attività integrata di ricerca on-line all’interno dei siti Futuranetwork ed ASviS, è stato utile inquadrare al meglio proposte e riflessioni di studiosi in rapporto, anche, ai loro contesti aziendali, in aggiunta, hanno fornito a questa ricerca un supporto per l’analisi dell’Obiettivo 8 ed ancor di più alla sua rilevanza strategica. Le risposte, fornite dai professionisti, mostrano un particolare interesse alla fascia dei giovani di oggi per l’Italia del domani, emerge prioritario l’adattamento alla rivoluzione dei sistemi educativi in quanto le imprese ed il mondo del lavoro stanno cambiando l’ordine delle loro esigenze. Inoltre, i risultati dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) portano all’attenzione la carenza di docenti adeguati, è quindi, necessario migliorare la qualità delle risorse e di adattarle al meglio alle esigenze degli studenti. È doveroso promuovere politiche attive per una rapida ripresa verso un mercato del lavoro sostenibile, aperto all’ingegno delle nuove generazioni, investire nell’Alta formazione e capitale umano per essere resilienti, affinchè la formazione per la sostenibilità contribuisca al superamento di un modello di apprendimento di tipo passivo per condurre l’individuo ad un approccio responsabile e alla cura verso se stessi e gli altri. Ultimo ma non meno importante, è la pubblicazione del Rapporto ASviS 2020 che in occasione dell’evento finale del Festival dello Sviluppo Sostenibile, è stato presentato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Gli aggiornamenti, hanno confermato che l’Italia non si trova, e non si trovava prima della pandemia, in un cammino di sviluppo sostenibile.


INDICE
Introduzione

1) L’ Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
1.1 L’Agenda 2030
1.1.1 Come nasce l’Agenda 2030
1.1.2 Il lungo percorso dell’Agenda 2030
1.1.3 17 Goals (SDGs) per trasformare il nostro mondo
1.1.4 Agenda 2030 e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)
1.2 Le dimensioni dell’Agenda 2030: sviluppo, economia, società, ambiente ed istituzioni
1.2.1 Un programma di azione per le persone, il pianeta, la prosperità, la pace e la collaborazione
1.2.2 Quali sono i mezzi di attuazione per il raggiungimento dei traguardi
1.2.3 Gli indicatori nazionali
1.2.4 Il contributo della Chiesa Cattolica per l’Agenda 2030

2) Il Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica
2.1 Il Goal 8 per una crescita economica, inclusiva e sostenibile
2.1.1 L’Obiettivo 8 come motore dello Sviluppo sostenibile 2.1.2 BES: l’Italia raccontata attraverso un nuovo strumento di misurazione sostenibile
2.1.3 I Traguardi per promuovere una crescita economica sostenuta 2.1.4 Lavoro dignitoso e crescita economica per proteggere le persone 2.1.5 L’impatto della crisi da Covid-19 sul Goal 8
2.2 Politiche dell’attivazione dell’Agenda 2030
2.2.1 Cos’è e cosa prevede il Green New Deal
2.2.2 Il finanziamento aggiuntivo Next Generation EU per la ripresa dell’Europa
2.2.3 Il Piano Giovani 2021
2.3 Una ripresa trasformativa all'insegna della resilienza e della sostenibilità
2.3.1 Stimolare la resilienza trasformativa del sistema socioeconomico, educativo e formativo
2.3.2 Il ruolo dell’educazione e dell’alta formazione nello sviluppo sostenibile Globale
2.3.3 Le influenze filosofiche come orientamento all’educazione ed alla formazione, secondo M. Nussbaum
2.3.4 Capacità e Capability Approach: le opportunità disponibili per ciascuno di noi

3) IL CASO: Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020
3.1 Il primo Festival Italiano dello Sviluppo Sostenibile
3.1.1 Il Festival come occasione di confronto e di condivisione di pratiche virtuose
3.1.2 Introduzione di Enrico Giovannini, co-fondatore e Portavoce ASviS per il Festival
3.1.3 Evento di apertura del Festival
3.2 Racconti di eventi e dirette in Streaming
3.2.1 Evento Nazionale sul Goal 8: Patto per l'occupazione dei giovani 3.2.2 Intervista a Fulvio Rossi, ex presidente Csr Manager Network, per la serie "Oltre la crisi"
3.2.3 Presentazione del Goal 8 attraverso l’iniziativa ASviS “Libri in Agenda”
3.2.4 “Voci sul futuro” si interroga sul futuro del lavoro
3.2.5 La chiusura del Festival e la presentazione del Rapporto ASviS 2020
3.2.6 Il portale Futura Network e l’intervista sul futuro dell’istruzione a Stefano Molina Dirigente di Ricerca della Fondazione Agnelli


Riflessioni Conclusive
Bibliografia
Sitografia
Ringraziamenti