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FSRU GRUPPO DI LAVORO 2

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Inviato: mercoledì 30 marzo 2016 16:54
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Il monito dell'attuale Pontefice si inserisce in una lunga serie, da Lui stesso richiamata nella "Laudato sì", di Encicliche che affrontano la questione sociale: la Chiesa Cattolica non ha mai smesso di far sentire la propria voce su tematiche quali sviluppo, lavoro, ambiente e il modo di "fare insieme".

Non stupisce dunque l'incontro del Papa, in quest'anno giubilare sui generis, con i rappresentanti di Confindustria, che da sempre cercano nella dottrina valoriale cattolica un appiglio per il loro agire in qualità di imprenditori, di investitori e di decisori.

Non sorprende la copertura mediatica dell'evento, con articoli su TUTTI i quotidiani nazionali – Sole24Ore, Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero, Libero, etc. - come pure il generalizzato osanna dei commentatori (l'articolo più neutrale che sono riuscita a trovare è http://huff.to/1V4Yklz) solo vagamente stemperato dalle voci dei pochi liberisti (come questo http://bit.ly/22OCJE7) chiamati in causa dalla predica di Bergoglio.

Qualcuno (qui http://bit.ly/25wpEOw) parla di “bacchettate” del Pontefice a “questi padroni, un po’ distratti, un po’ provinciali, un po’ disinteressati”; qualcun'altro (qui http://bit.ly/1PFA9DJ) enfatizza la portata del messaggio papale, fino a sostenere che il pontificato di Francesco rappresenti un fattore di netta discontinuità nei rapporti tra Chiesa e impresa: “La nuova dottrina sociale di Bergoglio non considera, come le dottrine precedenti, i mali del sistema capitalista come frutti malati di un albero sano, ma ritiene malata la pianta nel suo insieme.”

In realtà, come sottolinea Avvenire (http://bit.ly/1ROFq3f), “Francesco non è contro il capitalismo tout court. Il 31 ottobre scorso disse: «L’impresa è un bene di interesse comune. Per quanto essa sia un bene di proprietà e a gestione privata, per il semplice fatto che persegue obiettivi di interesse e di rilievo generale [...] andrebbe tutelata in quanto bene in sé».

Nessuno strappo, quindi, ma qualcosa di più simile a un rattoppo: il peccato non è sfruttare il lavoro, le risorse, le esistenze di tutto e tutti in nome del profitto privato, ma solo farlo con egoismo, avidità e inoculatezza. E' fuori di dubbio che la provocazione del Papa sia ben meritata dalla classe dirigente nostrana (basti solo menzionare l'ingombrante presenza dell'Eni nello scenario libico) ma in fin dei conti si tratta semplicemente di spargere incenso su una versione dell'economia capitalista piuttosto che su un'altra, oggi considerata meno funzionale.

Del resto, un'istituzione che da più di due millenni offre la sua sofisticata stampella ideologica alle classi dominanti non può rappresentare un reale fattore di sovvertimento dei rapporti di produzione esistenti, né evidentemente intende farlo. Ma la strategia di marketing del “papa socialista” è brillante, specie in un momento in cui la Chiesa Cattolica stessa sta procedendo al proprio ammodernamento funzionale e dottrinale.

“Solidarietà”, “responsabilità”, “bene comune”, “rispetto della persona”, sono slogan per benedire la ripresa e lo sviluppo dell'apparto produttivo italiano ed europeo. Che questi possano essere messi in pratica, è gradevole ma illusoria utopia di chi non ha ben chiaro il funzionamento dell'economia capitalista globale.

Giulia Nika Romani

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Inviato: martedì 29 marzo 2016 19:53
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Per l’enciclica “Laudato Si” erano presenti in veste di “Giubilanti” diverse figure che rappresentano il mondo imprenditoriale.
A rappresentare ENI era Emma Marcegaglia, attuale Presidente ENI (ente nazionale idrocarburi spa) che evidenzia “ll rispetto per tutte le persone”.

In prima battuta l’articolo riporta la quantità numerica dei dipendenti ENI in tutto il mondo; in questo passo si evince che trattasi di un’azienda imponente e solida con diverse sedi nel mondo: “34mila persone che lavorano per noi in tutto il mondo”

A seguire a mio parere prevale la teoria del “dare – ricevere” fondamentale per la crescita di un’azienda come ENI, la stessa Marcegaglia vuole esprimere un interessamento e una cura per l'altro, ma dimostra nei fatti che non si può sempre risolvere tutto contando solo sulle proprie forze, evidenziando così la necessita di far germogliare diverse sedi in più Paesi: “Come Eni noi siamo molto impegnati ad accompagnare i Paesi che ci ospitano nel loro necessario sviluppo con molti interventi creando posti di lavoro, investendo in ospedali, in scuole e formazione ma anche per esempio in Africa attraverso investimenti per dare l’accesso all’energia a 620 milioni di persone che oggi non ce l’hanno. E l’accesso all’energia vuol dire progresso e miglioramento della qualità della vita”
Nel terzo capoverso dell’articolo la Marcegaglia apre spiragli di luce per le nuove generazioni, dove un’azienda come ENI ha investito ed investirà per il bene comune: “Per noi la “fabbrica”, l’azienda, è il luogo dove si crea valore economico, ma dove si mantengono vivi e si fanno crescere i valori del lavoro, dell’integrità e del rispetto verso tutte le persone che sono la vera grande ricchezza di una impresa sana, solida, che guarda al futuro. Tutto questo lo dobbiamo ai nostri figli e alle future generazioni”
L’essenza di questo intervento è la parola “valore” che si fonde con il pensiero di Papa Francesco ”FARE INSIEME”, questa espressione è la chiave usate dal Pontefice; parole che hanno un certo peso con degli obblighi morali per tutti i lavoratori ed i datori di lavoro. E’ evidendente che viviamo un’epoca storica carica di incertezze lavorative ed ambientali per questo è fondamentale il rispetto per il prossimo e per l’ambiente circostante, solo “facendo insieme” regaleremo ai nostri figli ed alle future generazioni un mondo migliore.


Vanessa P.

Articoli interessanti:

http://www.italiachecambia.org/2015/08/crisi-e-occupazione-inganno-del-lavoro/

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-02-27/papa-francesco-centro-dell-impresa-ci-sia-l-uomo--112953.shtml?uuid=ACOdfQdC

http://adapt.nova100.ilsole24ore.com/2015/01/31/le-grandi-trasformazioni-del-lavoro-un-tentativo-di-periodizzazione/

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Inviato: martedì 29 marzo 2016 17:59
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29/3/2016
Emanuele Consoli 476366


L'Attuale capo di stato Vaticano Jorge Mario Bergoglio nella sua enciclica ha indicato come frontiera del bene comune per il terzo millenio una equa ridistribuzione delle risorse,nel rispetto del territorio, attraverso lo sviluppo sostinibile a livello ecologico e sociale.

La fabbrica oppure l'azienda diventano i luoghi dove oltre a creare il valore economico può mantenere vivo e diffondere il valore del lavoro e dell'integrita dell'individuo.
Un ruolo fondamentale spetta quindi a chi fa impresa per cui l'imprendire non e solo colui che costruisce qualcosa solo per l'impresa ma anche per la propria comunità.

Essere imprenditore significa avere quella coscienza ética che fa comprendere che l'impresa fa parte dell'attività sociale del territorio, essere imprenditore è una responsabilità importante verso i dipendenti e verso il territorio, «un esempio di correttezza e responsabilità etica « Baban.

L'imprenditore è colui che accetta la sfida continua di creare ricchezza per aumentare posti di lavoro e per favorire una ricaduta positiva sul territorio, «c'è bisogno di creare un sistema che funzioni……...per creare tranquillità» Ferrarini.
É colui che crede nell proprie idee e nelle persone del suo territorio ed aiuta a svilupparli, investe per il furturo della sua azienda e dei suoi dipendenti.

L'imprenditore è colui che continuamente fa « il punto sui propri valori e tira fuori il meglio da ogni uno « Gay.
Per concludere l'imprenditore ha il ruolo di avanguardista, scruta dove gli altri ancora non vedono, e per farlo scommette, sul merito, sul contributo del singolo individui, sul rispetto dell leggi e il contributo del territorio in cui opera l'impresa.

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Inviato: martedì 29 marzo 2016 16:26
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ANALISI ARTICOLO: "LA FABBRICA e' IL LUOGO DEI VALORI"

LINK ARTICOLO: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-02-28/la-fabbrica-e-luogo-valori-081142.shtml?uuid=ACsDTrdC&refresh_ce=1

STEP 1
Ogni studente appartenente al Gruppo 2 A dovrà inserire le proprie riflessioni in merito all'articolo in questione all'interno della piattaforma CEFORC;

STEP 2
Un membro del Team dovrà creare delle slide che analizzeranno le riflessioni caricate all'interno della piattaforma CEFORC;

STEP 3
Durante la lezione del 31 Marzo 2016 un portavoce del Team condividerà in aula quanto emerso nell'attività di analisi dell'articolo preso in esame;

PARTECIPANTI DEL GRUPPO 2 A:

CONSOLI Emiliano
MARCOALDI Giulia
MIDDEI Giulia
MILLAN REYES Victor Alfredo
PELLEGRINI Vanessa
ROMANI Nika Giulia

Buon Lavoro
Vanessa P.

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