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UdR NAPOLI
PRIN NAPOLI
TITOLO DEL PROGRAMMA
Le competenze riflessive nell’alta formazione
PAROLE CHIAVE
Competenze riflessive, professionista della ricerca, formazione, innovazione
COORDINATORE SCIENTIFICO
CUNTI Antonia - Professore associato Università degli Studi Parthenone
COMPONENTI UdR
IAVARONE Maria Luisa – Professore associato
LO PRESTI Francesco – Ricercatore
SABATANO Fausta - Assegnista
Cosa significa riflessività per i professionisti della ricerca, della formazione e dell’innovazione.
Quali le competenze riflessive nei percorsi dell’alta formazione.
Quale formazione per costruire e sostenere competenze riflessive.
Cosa significa riflessività per i professionisti della ricerca, della formazione e dell’innovazione.
E’ possibile individuare due sviluppi della capacità riflessiva: l’uno orientato sul contenuto (l’oggetto); l’altro orientato sul metodo e su colui che lo realizza (il soggetto).
Nel primo caso, il soggetto opera “…una considerazione attiva, persistente e attenta di qualunque convinzione o di qualunque presunta forma di conoscenza, alla luce dei fondamenti che la supportano e dell’ulteriore conclusione a cui tende” (Dewey, 1973).
Nel secondo caso, il soggetto in formazione opera una riflessione sulle proprie teorie, oltre che sulle teorie; egli riflette sul proprio imparare e sul proprio agire realizzando un processo di costante ri-definizione della propria identità culturale e professionale. Il lavoro sistematico di riflessione sulle esperienze (di “particolarizzazione” delle teorie e di “generalizzazione” delle pratiche) contiene una forte valenza emancipativa del profilo professionale, in senso personale e scientifico.
Quali le competenze riflessive nei percorsi dell’alta formazione
Quando delle competenze possono dirsi riflessive?
1. Quando l’agire esprime una riflessione regolativa sugli impianti, sulle teorie, sulle metodologie e sulle pratiche.
2. Quando la valenza autoformativa si traduce in una dimensione di pensiero problematica e non dogmatica, rigorosa ma non rigida, costantemente aperta all’esercizio della ricorsività e dell’adattabilità.
3. Quando si afferma la capacità di affrontare e gestire dinamiche complesse, attraverso la costruzione di modelli di interpretazione e di indagine, di progettazione delle pratiche.
Quale formazione per costruire e sostenere competenze riflessive
La formazione, nel complesso, non può configurarsi come un processo adattivo e reattivo, bensì come un processo proattivo, come costante ricerca di sempre più significative qualità coadattative tra i cambiamenti dei soggetti che si formano e il modificarsi dei fenomeni del contesto. Rappresenta, in sintesi, la capacità di sollecitare, di creare formazione, più che di subirla. In questo è implicita la capacità di lavorare su se stessi, sulla propria formazione, per un verso, e di intervenire sul contesto della formazione prima, professionale poi, per cambiarlo.